La Sacra Bibbia - CEI Il Nuovo Testamento |
La Sacra Bibbia - Vangeli sinottici Vangelo di Matteo |
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Matteo - Capitolo 1 I.
NASCITA E INFANZIA DI GESU'
Ascendenti di Gesù[1]Genealogia
di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. [2]Abramo
generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi
fratelli, [3]Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò
Esròm, Esròm generò Aram, [4]Aram generò Aminadàb, Aminadàb
generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, [5]Salmòn generò Booz
da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, [6]Iesse
generò il re Davide. Davide
generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, [7]Salomone
generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf, [8]Asàf
generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, [9]Ozia
generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, [10]Ezechia
generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, [11]Giosia
generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
[12]Dopo
la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò
Zorobabèle, [13]Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò Elìacim,
Elìacim generò Azor, [14]Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim,
Achim generò Eliùd, [15]Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò
Mattan, Mattan generò Giacobbe, [16]Giacobbe generò Giuseppe,
lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo. [17]La
somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici;
da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici;
dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici.
Giuseppe
assume la paternità legale di Gesù
[18]Ecco
come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa
sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta
per opera dello Spirito Santo. [19]Giuseppe suo sposo, che
era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.
[20]Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli
apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: ´Giuseppe, figlio
di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché
quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. [21]Essa
partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il
suo popolo dai suoi peccati'. [22]Tutto
questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore
per mezzo del profeta: [23]Ecco,
la vergine concepirà e partorirà un figlio che
significa Dio con noi. [24]Destatosi dal sonno, Giuseppe
fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la
sua sposa, [25]la quale, senza che egli la conoscesse, partorì
un figlio, che egli chiamò Gesù. Matteo - Capitolo 2 La
visita dei Magi
[1]Gesù
nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero
da oriente a Gerusalemme e domandavano: [2]´Dov'è il re dei
Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti
per adorarlo'. [3]All'udire queste parole, il re Erode restò
turbato e con lui tutta Gerusalemme. [4]Riuniti tutti i sommi
sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in
cui doveva nascere il Messia. [5]Gli risposero: ´A Betlemme
di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: [6]E
tu, Betlemme,
terra di Giuda, [7]Allora
Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da
loro il tempo in cui era apparsa la stella [8]e li inviò a
Betlemme esortandoli: ´Andate e informatevi accuratamente del bambino
e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga
ad adorarlo'. [9]Udite
le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto
nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo
dove si trovava il bambino. [10]Al vedere la stella, essi provarono
una grandissima gioia. [11]Entrati nella casa, videro il bambino
con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro
scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. [12]Avvertiti
poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno
al loro paese. Fuga
in Egitto e strage degli innocenti
[13]Essi
erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno
a Giuseppe e gli disse: ´Alzati, prendi con te il bambino e sua madre
e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode
sta cercando il bambino per ucciderlo'. [14]Giuseppe,
destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì
in Egitto, [15]dove rimase fino alla morte di Erode, perché
si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Dall'Egitto
ho chiamato il mio figlio. [16]Erode,
accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò
ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due
anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai
Magi. [17]Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo
del profeta Geremia: [18]Un
grido è stato udito in Rama, Ritorno
dall'Egitto e dimora a Nàzaret
[19]Morto
Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto
[20]e gli disse: ´Alzati, prendi con te il bambino e sua madre
e và nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano
la vita del bambino'. [21]Egli, alzatosi, prese con sé il bambino
e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele. [22]Avendo però
saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode,
ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni
della Galilea [23]e, appena giunto, andò ad abitare in una
città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto
dai profeti: ´Sarà chiamato Nazareno'. Matteo - Capitolo 3 II.
LA PROMULGAZIONE DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
Predicazione
di Giovanni Battista
[1]In
quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto
della Giudea, [2]dicendo: ´Convertitevi, perché il regno dei
cieli è vicino!'. [3]Egli
è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse: Voce
di uno che grida nel deserto: [4]Giovanni
portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno
ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico. [5]Allora
accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona
adiacente il Giordano; [6]e, confessando i loro peccati, si
facevano battezzare da lui nel fiume Giordano. [7]Vedendo
però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro:
´Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente?
[8]Fate dunque frutti degni di conversione, [9]e non
crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico
che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. [10]Gia
la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce
frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. [11]Io vi
battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di
me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali;
egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco. [12]Egli ha in
mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel
granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile'. Battesimo
di Gesù
[13]In
quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi
battezzare da lui. [14]Giovanni però voleva impedirglielo,
dicendo: ´Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?'.
[15]Ma Gesù gli disse: ´Lascia fare per ora, poiché conviene
che così adempiamo ogni giustizia'. Allora Giovanni acconsentì. [16]Appena
battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed
egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su
di lui. [17]Ed ecco una voce dal cielo che disse: ´Questi è
il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto'. Matteo - Capitolo 4 Tentazione
nel deserto
[1]Allora
Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo.
[2]E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti,
ebbe fame. [3]Il tentatore allora gli si accostò e gli disse:
´Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane'. [4]Ma
egli rispose: ´Sta scritto: Non
di solo pane vivrà l'uomo, [5]Allora
il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo
del tempio [6]e gli disse: ´Se sei Figlio di Dio, gettati giù,
poiché sta scritto: Ai
suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, [7]Gesù
gli rispose: ´Sta scritto anche: Non
tentare il Signore Dio tuo'.
[8]Di
nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli
mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: [9]´Tutte
queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai'. [10]Ma
Gesù gli rispose: ´Vattene, satana! Sta scritto: Adora
il Signore Dio tuo [11]Allora
il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano.
Ritorno
in Galilea
[12]Avendo
intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella
Galilea [13]e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao,
presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, [14]perché
si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:
[15]Il
paese di Zàbulon e il paese di Nèftali, [17]Da
allora Gesù cominciò a predicare e a dire: ´Convertitevi, perché il
regno dei cieli è vicino'. Chiamata
dei primi quattro discepoli
[18]Mentre
camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli, Simone, chiamato
Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché
erano pescatori. [19]E
disse loro: ´Seguitemi, vi farò pescatori di uomini'. [20]Ed
essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. [21]Andando oltre,
vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello,
che nella barca insieme con Zebedèo, loro padre, riassettavano le
reti; e li chiamò. [22]Ed essi subito, lasciata la barca e
il padre, lo seguirono. Gesù
insegna e guarisce
[23]Gesù
andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe
e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie
e di infermità nel popolo. [24]La sua fama si sparse per tutta
la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie
malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li
guariva. [25]E grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea,
dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.
Matteo - Capitolo 5 2. DISCORSO EVANGELICO
Le
beatitudini
[1]Vedendo
le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono
i suoi discepoli. [2]Prendendo allora la parola, li ammaestrava
dicendo: [3]´Beati
i poveri in spirito, [11]Beati
voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno
ogni sorta di male contro di voi per causa mia. [12]Rallegratevi
ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così
infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi. Sale
della terra e luce del mondo
[13]Voi
siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che
cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato
via e calpestato dagli uomini. [14]Voi
siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata
sopra un monte, [15]né si accende una lucerna per metterla
sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti
quelli che sono nella casa. [16]Così risplenda la vostra luce
davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano
gloria al vostro Padre che è nei cieli. Il
compimento della legge
[17]Non
pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son
venuto per abolire, ma per dare compimento. [18]In verità vi
dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure
un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. [19]Chi
dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà
agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno
dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà
considerato grande nel regno dei cieli. La
nuova giustizia superiore all'antica
[20]Poiché
io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi
e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. [21]Avete
inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso
sarà sottoposto a giudizio. [22]Ma io vi dico: chiunque si
adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi
dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli
dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna. [23]Se
dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo
fratello ha qualche cosa contro di te, [24]lascia lì il tuo
dono davanti all'altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello
e poi torna ad offrire il tuo dono. [25]Mettiti
presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui,
perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia
e tu venga gettato in prigione. [26]In verità ti dico: non
uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo!
[27]Avete
inteso che fu detto: Non commettere adulterio; [28]ma
io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha gia commesso
adulterio con lei nel suo cuore. [29]Se
il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo
via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che
tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. [30]E se la
tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via
da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto
il tuo corpo vada a finire nella Geenna. [31]Fu
pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio;
[32]ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il
caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una
ripudiata, commette adulterio. [33]Avete
anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi
con il Signore i tuoi giuramenti; [34]ma io vi dico: non
giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio;
[35]né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi
piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran
re. [36]Non giurare neppure per la tua testa, perché non
hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. [37]Sia
invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.
[38]Avete
inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; [39]ma
io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la
guanciadestra, tu porgigli anche l'altra; [40]e a chi ti vuol
chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
[41]E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con
lui due. [42]Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un
prestito non volgere le spalle. [43]Avete
inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo
nemico; [44]ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate
per i vostri persecutori, [45]perché siate figli del Padre
vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra
i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. [46]Infatti
se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così
anche i pubblicani? [47]E se date il saluto soltanto ai vostri
fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
[48]Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro
celeste. Matteo - Capitolo 6 Fare
l'elemosina in segreto
[1]Guardatevi
dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere
da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre
vostro che è nei cieli. [2]Quando dunque fai l'elemosina, non
suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe
e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico:
hanno gia ricevuto la loro ricompensa. [3]Quando invece tu
fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra,
[4]perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che
vede nel segreto, ti ricompenserà. Pregare
in segreto
[5]Quando
pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti
nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli
uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
[6]Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa
la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede
nel segreto, ti ricompenserà. La
vera preghiera. Il Pater
[7]Pregando
poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire
ascoltati a forza di parole. [8]Non siate dunque come loro,
perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima
che gliele chiediate. [9]Voi dunque pregate così: Padre
nostro che sei nei cieli, [14]Se
voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro
celeste perdonerà anche a voi; [15]ma se voi non perdonerete
agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe. Digiunare
in segreto
[16]E
quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti,
che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano.
In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa. [17]Tu
invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, [18]perché
la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto;
e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Il
vero tesoro
[19]Non
accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano
e dove ladri scassinano e rubano; [20]accumulatevi invece tesori
nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non
scassinano e non rubano. [21]Perché là dov'è il tuo tesoro,
sarà anche il tuo cuore. L'occhio
lucerna del corpo
[22]La
lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto
il tuo corpo sarà nella luce; [23]ma se il tuo occhio è malato,
tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è
tenebra, quanto grande sarà la tenebra! Dio
e il denaro
[24]Nessuno
può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà
l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammona.
Abbandonarsi
alla Provvidenza
[25]Perciò
vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete
o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete;
la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? [26]Guardate
gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei
granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse
più di loro? [27]E chi di voi, per quanto si dia da fare, può
aggiungere un'ora sola alla sua vita? [28]E perché vi affannate
per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano
e non filano. [29]Eppure io vi dico che neanche Salomone, con
tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. [30]Ora se Dio
veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel
forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? [31]Non
affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo?
Che cosa indosseremo? [32]Di tutte queste cose si preoccupano
i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.
[33]Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte
queste cose vi saranno date in aggiunta. [34]Non affannatevi
dunque per il domani, perché il domani avrà gia le sue inquietudini.
A ciascun giorno basta la sua pena. Matteo - Capitolo 7 Non
giudicare
[1]Non
giudicate, per non essere giudicati; [2]perché col giudizio
con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate
sarete misurati. [3]Perché osservi la pagliuzza nell'occhio
del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo
occhio? [4]O come potrai dire al tuo fratello: permetti che
tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave?
[5]Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai
bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello. Non
profanare le cose sante
[6]Non
date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai
porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino
per sbranarvi. Efficacia
della preghiera
[7]Chiedete
e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; [8]perché
chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
[9]Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una
pietra? [10]O se gli chiede un pesce, darà una serpe? [11]Se
voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli,
quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli
che gliele domandano! La
regola d'oro
[12]Tutto
quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro:
questa infatti è la Legge ed i Profeti. Le
due vie
[13]Entrate
per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che
conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa;
[14]quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce
alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano! I
falsi profeti
[15]Guardatevi
dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro
son lupi rapaci. [16]Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie
forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? [17]Così ogni albero
buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi;
[18]un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un
albero cattivo produrre frutti buoni. [19]Ogni albero che non
produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. [20]Dai
loro frutti dunque li potrete riconoscere. I
veri discepoli
[21]Non
chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma
colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. [22]Molti
mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato
nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli
nel tuo nome? [23]Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti;
allontanatevi da me, voi operatori di iniquità. [24]Perciò
chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile
a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. [25]Cadde
la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono
su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia.
[26]Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica,
è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia.
[27]Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti
e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu
grande'. Stupore
della folla
[28]Quando
Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle restarono stupite del suo
insegnamento: [29]egli infatti insegnava loro come uno che
ha autorità e non come i loro scribi. Matteo - Capitolo 8 III.
LA PREDICAZIONE DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA: DIECI MIRACOLI
Guarigione
di un lebbroso
[1]Quando
Gesù fu sceso dal monte, molta folla lo seguiva. [2]Ed ecco
venire un lebbroso e prostrarsi a lui dicendo: ´Signore, se vuoi,
tu puoi sanarmi'. [3]E Gesù stese la mano e lo toccò dicendo:
´Lo voglio, sii sanato'. E subito la sua lebbra scomparve. [4]Poi
Gesù gli disse: ´Guardati dal dirlo a qualcuno, ma và a mostrarti
al sacerdote e presenta l'offerta prescritta da Mosè, e ciò serva
come testimonianza per loro'. Guarigione
del servo del centurione
[5]Entrato
in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava:
[6]´Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre
terribilmente'. [7]Gesù gli rispose: ´Io verrò e lo curerò'.
[8]Ma il centurione riprese: ´Signore, io non son degno che
tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo
sarà guarito. [9]Perché anch'io, che sono un subalterno, ho
soldati sotto di me e dico a uno: Va', ed egli va; e a un altro; Vieni,
ed egli viene, e al mio servo: Fa' questo, ed egli lo fa'. [10]All'udire
ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: ´In verità
vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande.
[11]Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente
e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli,
[12]mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre,
ove sarà pianto e stridore di denti'. [13]E Gesù disse al centurione:
´Và, e sia fatto secondo la tua fede'. In quell'istante il servo guarì.
Guarigione
della suocera di Pietro
[14]Entrato
Gesù nella casa di Pietro, vide la suocera di lui che giaceva a letto
con la febbre. [15]Le toccò la mano e la febbre scomparve;
poi essa si alzò e si mise a servirlo. Varie
guarigioni
[16]Venuta
la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti
con la sua parola e guarì tutti i malati, [17]perché si adempisse
ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Egli
ha preso le nostre infermità Esigenze
della vocazione apostolica
[18]Vedendo
Gesù una gran folla intorno a sé, ordinò di passare all'altra riva.
[19]Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: ´Maestro, io
ti seguirò dovunque tu andrai'. [20]Gli rispose Gesù: ´Le volpi
hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio
dell'uomo non ha dove posare il capo'. [21]E
un altro dei discepoli gli disse: ´Signore, permettimi di andar prima
a seppellire mio padre'. [22]Ma Gesù gli rispose: ´Seguimi
e lascia i morti seppellire i loro morti'. La
tempesta sedata
[23]Essendo
poi salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono. [24]Ed
ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era
ricoperta dalle onde; ed egli dormiva. [25]Allora, accostatisi
a lui, lo svegliarono dicendo: ´Salvaci, Signore, siamo perduti!'.
[26]Ed egli disse loro: ´Perché avete paura, uomini di poca
fede?' Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande
bonaccia. [27]I presenti furono presi da stupore e dicevano:
´Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono?'. Gli
indemoniati gadareni
[28]Giunto
all'altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai
sepolcri, gli vennero incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva
più passare per quella strada. [29]Cominciarono a gridare:
´Che cosa abbiamo noi in comune con te, Figlio di Dio? Sei venuto
qui prima del tempo a tormentarci?'. [30]A
qualche distanza da loro c'era una numerosa mandria di porci a pascolare;
[31]e i demòni presero a scongiurarlo dicendo: ´Se ci scacci,
mandaci in quella mandria'. [32]Egli disse loro: ´Andate!'.
Ed essi, usciti dai corpi degli uomini, entrarono in quelli dei porci:
ed ecco tutta la mandria si precipitò dal dirupo nel mare e perì nei
flutti. [33]I mandriani allora fuggirono ed entrati in città
raccontarono ogni cosa e il fatto degli indemoniati. [34]Tutta
la città allora uscì incontro a Gesù e, vistolo, lo pregarono che
si allontanasse dal loro territorio. Matteo - Capitolo 9 Guarigione
di un paralitico
[1]Salito
su una barca, Gesù passò all'altra riva e giunse nella sua città.
[2]Ed ecco, gli portarono un paralitico steso su un letto.
Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: ´Coraggio, figliolo,
ti sono rimessi i tuoi peccati'. [3]Allora alcuni scribi cominciarono
a pensare: ´Costui bestemmia'. [4]Ma Gesù, conoscendo i loro
pensieri, disse: ´Perché mai pensate cose malvagie nel vostro cuore?
[5]Che cosa dunque è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati,
o dire: Alzati e cammina? [6]Ora, perché sappiate che il Figlio
dell'uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati, disse
allora il paralitico, prendi il tuo letto e và a casa tua'. [7]Ed
egli si alzò e andò a casa sua. [8]A quella vista, la folla
fu presa da timore e rese gloria a Dio che aveva dato un tale potere
agli uomini. Chiamata
di Matteo
[9]Andando
via di là, Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato
Matteo, e gli disse: ´Seguimi'. Ed egli si alzò e lo seguì. Pasto
con i peccatori
[10]Mentre
Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori
e si misero a tavola con lui e con i discepoli. [11]Vedendo
ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: ´Perché il vostro maestro
mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?'. [12]Gesù li
udì e disse: ´Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.
[13]Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia
io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare
i giusti, ma i peccatori'. Discussione
sul digiuno
[14]Allora
gli si accostarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: ´Perché,
mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?'.
[15]E Gesù disse loro: ´Possono forse gli invitati a nozze
essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni
quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno. [16]Nessuno
mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo
squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore. [17]Né si
mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e
il vino si versa e gli otri van perduti. Ma si versa vino nuovo in
otri nuovi, e così l'uno e gli altri si conservano'. Guarigione
dell'emorroissa e risurrezione della figlia di un capo
[18]Mentre
diceva loro queste cose, giunse uno dei capi che gli si prostrò innanzi
e gli disse: ´Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la
tua mano sopra di lei ed essa vivrà'. [19]Alzatosi, Gesù lo
seguiva con i suoi discepoli. [20]Ed
ecco una donna, che soffriva d'emorragia da dodici anni, gli si accostò
alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. [21]Pensava
infatti: ´Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita'.
[22]Gesù, voltatosi, la vide e disse: ´Coraggio, figliola,
la tua fede ti ha guarita'. E in quell'istante la donna guarì. [23]Arrivato
poi Gesù nella casa del capo e veduti i flautisti e la gente in agitazione,
disse: [24]´Ritiratevi, perché la fanciulla non è morta, ma
dorme'. Quelli si misero a deriderlo. [25]Ma dopo che fu cacciata
via la gente egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò.
[26]E se ne sparse la fama in tutta quella regione. Guarigione
di due ciechi
[27]Mentre
Gesù si allontanava di là, due ciechi lo seguivano urlando: ´Figlio
di Davide, abbi pietà di noi'. [28]Entrato in casa, i ciechi
gli si accostarono, e Gesù disse loro: ´Credete voi che io possa fare
questo?'. Gli risposero: ´Sì, o Signore!'. [29]Allora toccò
loro gli occhi e disse: ´Sia fatto a voi secondo la vostra fede'.
[30]E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo:
´Badate che nessuno lo sappia!'. [31]Ma essi, appena usciti,
ne sparsero la fama in tutta quella regione. Guarigione
di un muto indemoniato
[32]Usciti
costoro, gli presentarono un muto indemoniato. [33]Scacciato
il demonio, quel muto cominciò a parlare e la folla presa da stupore
diceva: ´Non si è mai vista una cosa simile in Israele!'. [34]Ma
i farisei dicevano: ´Egli scaccia i demòni per opera del principe
dei demòni'. Miseria
delle folle
[35]Gesù
andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro
sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia
e infermità. [36]Vedendo le folle ne sentì compassione, perché
erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. [37]Allora
disse ai suoi discepoli: ´La messe è molta, ma gli operai sono pochi!
[38]Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai
nella sua messe!'. Matteo - Capitolo 10 2. DISCORSO APOSTOLICO
Missione
dei Dodici
[1]Chiamati
a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti
immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d'infermità. [2]I
nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea,
suo fratello; Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, [3]Filippo
e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo,
[4]Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, che poi lo tradì.
[5]Questi
dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti: ´Non
andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; [6]rivolgetevi
piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. [7]E strada
facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. [8]Guarite
gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. [9]Non procuratevi
oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, [10]né
bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché
l'operaio ha diritto al suo nutrimento. [11]In
qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche
persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. [12]Entrando
nella casa, rivolgetele il saluto. [13]Se quella casa ne sarà
degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna,
la vostra pace ritorni a voi. [14]Se qualcuno poi non vi accoglierà
e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da
quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. [15]In
verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra
avrà una sorte più sopportabile di quella città. I
missionari saranno perseguitati
[16]Ecco:
io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come
i serpenti e semplici come le colombe. [17]Guardatevi dagli
uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno
nelle loro sinagoghe; [18]e sarete condotti davanti ai governatori
e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
[19]E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi
di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel
momento ciò che dovrete dire: [20]non siete infatti voi a parlare,
ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. [21]Il
fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli
insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. [22]E sarete
odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla
fine sarà salvato. [23]Quando vi perseguiteranno in una città,
fuggite in un'altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere
le città di Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo. [24]Un
discepolo non è da più del maestro, né un servo da più del suo padrone;
[25]è sufficiente per il discepolo essere come il suo maestro
e per il servo come il suo padrone. Se hanno chiamato Beelzebùl il
padrone di casa, quanto più i suoi familiari! Parlare
apertamente e senza timore
[26]Non
li temete dunque, poiché non v'è nulla di nascosto che non debba essere
svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. [27]Quello
che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate
all'orecchio predicatelo sui tetti. [28]E non abbiate paura
di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima;
temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e
il corpo nella Geenna. [29]Due passeri non si vendono forse
per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il
Padre vostro lo voglia. [30]Quanto
a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; [31]non
abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri! [32]Chi
dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò
davanti al Padre mio che è nei cieli; [33]chi invece mi rinnegherà
davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che
è nei cieli. Gesù
causa di dissensi
[34]Non
crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto
a portare pace, ma una spada. [35]Sono venuto infatti a separare
il
figlio dal padre, la figlia dalla madre, Rinnegarsi
per seguire Gesù
[37]Chi
ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio
o la figlia più di me non è degno di me; [38]chi non prende
la sua croce e non mi segue, non è degno di me. [39]Chi avrà
trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per
causa mia, la troverà. Conclusione
del discorso apostolico
[40]Chi
accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi
ha mandato. [41]Chi accoglie un profeta come profeta, avrà
la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà
la ricompensa del giusto. [42]E chi avrà dato anche solo un
bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo,
in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa'. Matteo - Capitolo 11 IV.
IL MISTERO DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
[1]Quando
Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli,
partì di là per insegnare e predicare nelle loro città. Domanda
di Giovanni Battista e testimonianza che gli rende Gesù
[2]Giovanni
intanto, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del
Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: [3]´Sei
tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?'. [4]Gesù
rispose: ´Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete:
[5]I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano,
i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano,
ai poveri è predicata la buona novella, [6]e beato colui
che non si scandalizza di me'. [7]Mentre questi se ne andavano,
Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: ´Che cosa siete andati
a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? [8]Che
cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti?
Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re! [9]E
allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, anche
più di un profeta. [10]Egli è colui, del quale sta scritto:
Ecco,
io mando davanti a te il mio messaggero [11]In
verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di
Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli
è più grande di lui. [12]Dai giorni di Giovanni il Battista
fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne
impadroniscono. [13]La Legge e tutti i Profeti infatti hanno
profetato fino a Giovanni. [14]E se lo volete accettare, egli
è quell'Elia che deve venire. [15]Chi ha orecchi intenda. Giudizio
di Gesù sulla sua generazione
[16]Ma
a chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli
seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono:
[17]Vi
abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, [18]E'
venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio.
[19]E' venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono:
Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori.
Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere'. Sventura
alle città delle sponde del lago
[20]Allora
si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior
numero di miracoli, perché non si erano convertite: [21]´Guai
a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero
stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, gia
da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere.
[22]Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio
avranno una sorte meno dura della vostra. [23]E tu, Cafarnao,
sarai
forse innalzata fino al cielo? Perché,
se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora
essa esisterebbe! [24]Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio
avrà una sorte meno dura della tua!'. IL
VANGELO RIVELATO AI SEMPLICI.
Il
Padre e il Figlio
[25]In
quel tempo Gesù disse: ´Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e
della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e
agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. [26]Sì, o Padre,
perché così è piaciuto a te. [27]Tutto mi è stato dato dal
Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce
il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
Gesù
Signore dal giogo leggero
[28]Venite
a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.
[29]Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che
sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre
anime. [30]Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero'.
Matteo - Capitolo 12 Le
spighe strappate
[1]In
quel tempo Gesù passò tra le messi in giorno di sabato, e i suoi discepoli
ebbero fame e cominciarono a cogliere spighe e le mangiavano. [2]Ciò
vedendo, i farisei gli dissero: ´Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo
quello che non è lecito fare in giorno di sabato'. [3]Ed egli
rispose: ´Non avete letto quello che fece Davide quando ebbe fame
insieme ai suoi compagni? [4]Come entrò nella casa di Dio e
mangiarono i pani dell'offerta, che non era lecito mangiare né a lui
né ai suoi compagni, ma solo ai sacerdoti? [5]O non avete letto
nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio infrangono
il sabato e tuttavia sono senza colpa? [6]Ora io vi dico che
qui c'è qualcosa più grande del tempio. [7]Se aveste compreso
che cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio,
non avreste condannato individui senza colpa. [8]Perché il
Figlio dell'uomo è signore del sabato'. Guarigione
di un uomo dalla mano inaridita
[9]Allontanatosi
di là, andò nella loro sinagoga. [10]Ed ecco, c'era un uomo
che aveva una mano inaridita, ed essi chiesero a Gesù: ´E' permesso
curare di sabato?'. Dicevano ciò per accusarlo. [11]Ed egli
disse loro: ´Chi tra voi, avendo una pecora, se questa gli cade di
sabato in una fossa, non l'afferra e la tira fuori? [12]Ora,
quanto è più prezioso un uomo di una pecora! Perciò è permesso fare
del bene anche di sabato'. [13]E rivolto all'uomo, gli disse:
´Stendi la mano'. Egli la stese, e quella ritornò sana come l'altra.
[14]I farisei però, usciti, tennero consiglio contro di lui
per toglierlo di mezzo. Gesù
è il "servo del Signore"
[15]Ma
Gesù, saputolo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli guarì
tutti, [16]ordinando loro di non divulgarlo, [17]perché
si adempisse ciò che era stato detto dal profeta Isaia: [18]Ecco
il mio servo che io ho scelto; Gesù
e Beelzebùl
[22]In
quel tempo gli fu portato un indemoniato, cieco e muto, ed egli lo
guarì, sicché il muto parlava e vedeva. [23]E tutta la folla
era sbalordita e diceva: ´Non è forse costui il figlio di Davide?'.
[24]Ma i farisei, udendo questo, presero a dire: ´Costui scaccia
i demòni in nome di Beelzebùl, principe dei demòni'. [25]Ma
egli, conosciuto il loro pensiero, disse loro: ´Ogni regno discorde
cade in rovina e nessuna città o famiglia discorde può reggersi. [26]Ora,
se satana scaccia satana, egli è discorde con se stesso; come potrà
dunque reggersi il suo regno? [27]E se io scaccio i demòni
in nome di Beelzebùl, i vostri figli in nome di chi li scacciano?
Per questo loro stessi saranno i vostri giudici. [28]Ma se
io scaccio i demòni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto
fra voi il regno di Dio. [29]Come potrebbe uno penetrare nella
casa dell'uomo forte e rapirgli le sue cose, se prima non lo lega?
Allora soltanto gli potrà saccheggiare la casa. [30]Chi non
è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. [31]Perciò
io vi dico: Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini,
ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. [32]A
chiunque parlerà male del Figlio dell'uomo sarà perdonato; ma la bestemmia
contro lo Spirito, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né
in quello futuro. Le
parole rivelano il cuore
[33]Se
prendete un albero buono, anche il suo frutto sarà buono; se prendete
un albero cattivo, anche il suo frutto sarà cattivo: dal frutto infatti
si conosce l'albero. [34]Razza di vipere, come potete dire
cose buone, voi che siete cattivi? Poiché la bocca parla dalla pienezza
del cuore. [35]L'uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone,
mentre l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae cose cattive. [36]Ma
io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto
nel giorno del giudizio; [37]poiché in base alle tue parole
sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato'. Il
segno di Giona
[38]Allora
alcuni scribi e farisei lo interrogarono: ´Maestro, vorremmo che tu
ci facessi vedere un segno'. Ed egli rispose: [39]´Una generazione
perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato,
se non il segno di Giona profeta. [40]Come infatti Giona
rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio
dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. [41]Quelli
di Nìnive si alzeranno a giudicare questa generazione e la condanneranno,
perché essi si convertirono alla predicazione di Giona. Ecco, ora
qui c'è più di Giona! [42]La regina del sud si leverà a giudicare
questa generazione e la condannerà, perché essa venne dall'estremità
della terra per ascoltare la sapienza di Salomone; ecco, ora qui c'è
più di Salomone! Ritorno
offensivo dello spirito immondo
[43]Quando
lo spirito immondo esce da un uomo, se ne va per luoghi aridi cercando
sollievo, ma non ne trova. [44]Allora dice: Ritornerò alla
mia abitazione, da cui sono uscito. E tornato la trova vuota, spazzata
e adorna. [45]Allora va, si prende sette altri spiriti peggiori
ed entra a prendervi dimora; e la nuova condizione di quell'uomo diventa
peggiore della prima. Così avverrà anche a questa generazione perversa'.
I
veri parenti di Gesù
[46]Mentre
egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando
fuori in disparte, cercavano di parlargli. [47]Qualcuno gli
disse: ´Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti'.
[48]Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: ´Chi è
mia madre e chi sono i miei fratelli?'. [49]Poi stendendo la
mano verso i suoi discepoli disse: ´Ecco mia madre ed ecco i miei
fratelli; [50]perché chiunque fa la volontà del Padre mio che
è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre'. Matteo - Capitolo 13 2. DISCORSO PARABOLICO
Introduzione
[1]Quel
giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva al mare. [2]Si
cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette salire
su una barca e là porsi a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla
spiaggia. [3]Egli
parlò loro di molte cose in parabole. Parabola
del seminatore
E
disse: ´Ecco, il seminatore uscì a seminare. [4]E mentre seminava
una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono.
[5]Un'altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c'era molta
terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo. [6]Ma,
spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò. [7]Un'altra
parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono. [8]Un'altra
parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove
il sessanta, dove il trenta. [9]Chi ha orecchi intenda'. Perché
Gesù parla in parabole
[10]Gli
si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: ´Perché parli loro
in parabole?'. [11]Egli
rispose: ´Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei
cieli, ma a loro non è dato. [12]Così a chi ha sarà dato e
sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.
[13]Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non
vedono, e pur udendo non odono e non comprendono. [14]E così
si adempie per loro la profezia di Isaia che dice: Voi
udrete, ma non comprenderete, [16]Ma
beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono.
[17]In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato
vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi
ascoltate, e non l'udirono! Spiegazione
della parabola del seminatore
[18]Voi
dunque intendete la parabola del seminatore: [19]tutte le volte
che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il maligno
e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato
lungo la strada. [20]Quello che è stato seminato nel terreno
sassoso è l'uomo che ascolta la parola e subito l'accoglie con gioia,
[21]ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge
una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli ne resta
scandalizzato. [22]Quello seminato tra le spine è colui che
ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l'inganno della
ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto. [23]Quello
seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende;
questi dà frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta'.
Parabola
della zizzania
[24]Un'altra
parabola espose loro così: ´Il regno dei cieli si può paragonare a
un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. [25]Ma
mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo
al grano e se ne andò. [26]Quando poi la messe fiorì e fece
frutto, ecco apparve anche la zizzania. [27]Allora i servi
andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato
del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? [28]Ed
egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero:
Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? [29]No, rispose, perché
non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche
il grano. [30]Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme
fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori:
Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il
grano invece riponetelo nel mio granaio'. Parabola
del grano di senapa
[31]Un'altra
parabola espose loro: ´Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino
di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. [32]Esso
è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande
degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli
del cielo e si annidano fra i suoi rami'. Parabola
del lievito
[33]Un'altra
parabola disse loro: ´Il regno dei cieli si può paragonare al lievito,
che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché
tutta si fermenti'. Le
folle ascoltano solo parabole
[34]Tutte
queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa
se non in parabole, [35]perché si adempisse ciò che era stato
detto dal profeta: Aprirò
la mia bocca in parabole, Spiegazione
della parabola della zizzania
[36]Poi
Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si accostarono
per dirgli: ´Spiegaci la parabola della zizzania nel campo'. [37]Ed
egli rispose: ´Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo.
[38]Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno;
la zizzania sono i figli del maligno, [39]e il nemico che l'ha
seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo,
e i mietitori sono gli angeli. [40]Come dunque si raccoglie
la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.
[41]Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno
dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità
[42]e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto
e stridore di denti. [43]Allora i giusti splenderanno come
il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda! Parabole
del tesoro e della perla
[44]Il
regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo
lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti
i suoi averi e compra quel campo. [45]Il
regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose;
[46]trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi
averi e la compra. Parabola
della rete
[47]Il
regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie
ogni genere di pesci. [48]Quando è piena, i pescatori la tirano
a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano
via i cattivi. [49]Così sarà alla fine del mondo. Verranno
gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni [50]e li getteranno
nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Conclusione
[51]Avete
capito tutte queste cose?'. Gli risposero: ´Sì'. [52]Ed egli
disse loro: ´Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei
cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose
nuove e cose antiche'. V.
LA CHIESA, PRIMIZIA DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
Visita
a Nazaret
[53]Terminate
queste parabole, Gesù partì di là [54]e venuto nella sua patria
insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva:
´Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? [55]Non
è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria
e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? [56]E
le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono dunque
tutte queste cose?'. [57]E si scandalizzavano per causa sua.
Ma Gesù disse loro: ´Un profeta non è disprezzato se non nella sua
patria e in casa sua'. [58]E non fece molti miracoli a causa
della loro incredulità. Matteo - Capitolo 14 Erode
e Gesù
[1]In
quel tempo il tetrarca Erode ebbe notizia della fama di Gesù. [2]Egli
disse ai suoi cortigiani: ´Costui è Giovanni il Battista risuscitato
dai morti; per ciò la potenza dei miracoli opera in lui'. Esecuzione
di Giovanni Battista
[3]Erode
aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in
prigione per causa di Erodìade, moglie di Filippo suo fratello. [4]Giovanni
infatti gli diceva: ´Non ti è lecito tenerla!'. [5]Benché Erode
volesse farlo morire, temeva il popolo perché lo considerava un profeta.
[6]Venuto
il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e
piacque tanto a Erode [7]che egli le promise con giuramento
di darle tutto quello che avesse domandato. [8]Ed essa, istigata
dalla madre, disse: ´Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni
il Battista'. [9]Il re ne fu contristato, ma a causa del giuramento
e dei commensali ordinò che le fosse data [10]e mandò a decapitare
Giovanni nel carcere. [11]La sua testa venne portata su un
vassoio e fu data alla fanciulla, ed ella la portò a sua madre. [12]I
suoi discepoli andarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e
andarono a informarne Gesù. Prima
moltiplicazione dei pani
[13]Udito
ciò, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in disparte in un luogo
deserto. Ma la folla, saputolo, lo seguì a piedi dalle città. [14]Egli,
sceso dalla barca, vide una grande folla e sentì compassione per loro
e guarì i loro malati. [15]Sul
far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: ´Il
luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei
villaggi a comprarsi da mangiare'. [16]Ma Gesù rispose: ´Non
occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare'. [17]Gli
risposero: ´Non abbiamo che cinque pani e due pesci!'. [18]Ed
egli disse: ´Portatemeli qua'. [19]E dopo aver ordinato alla
folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati
gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede
ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla. [20]Tutti
mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di
pezzi avanzati. [21]Quelli che avevano mangiato erano circa
cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini. Gesù
cammina sulle acque e Pietro con lui
[22]Subito
dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra
sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. [23]Congedata
la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se
ne stava ancora solo lassù. [24]La
barca intanto distava gia qualche miglio da terra ed era agitata dalle
onde, a causa del vento contrario. [25]Verso la fine della
notte egli venne verso di loro camminando sul mare. [26]I discepoli,
a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: ´E' un fantasma'
e si misero a gridare dalla paura. [27]Ma subito Gesù parlò
loro: ´Coraggio, sono io, non abbiate paura'. [28]Pietro gli
disse: ´Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque'.
[29]Ed egli disse: ´Vieni!'. Pietro, scendendo dalla barca,
si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. [30]Ma per
la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò:
´Signore, salvami!'. [31]E subito Gesù stese la mano, lo afferrò
e gli disse: ´Uomo di poca fede, perché hai dubitato?'. [32]Appena
saliti sulla barca, il vento cessò. [33]Quelli che erano sulla
barca gli si prostrarono davanti, esclamando: ´Tu sei veramente il
Figlio di Dio!'. Guarigioni
nel paese di Genèsaret
[34]Compiuta
la traversata, approdarono a Genèsaret. [35]E la gente del
luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione;
gli portarono tutti i malati, [36]e lo pregavano di poter toccare
almeno l'orlo del suo mantello. E quanti lo toccavano guarivano. Matteo - Capitolo 15 Discussioni
sulle tradizioni farisaiche
[1]In
quel tempo vennero a Gesù da Gerusalemme alcuni farisei e alcuni scribi
e gli dissero: [2]´Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la
tradizione degli antichi? Poiché non si lavano le mani quando prendono
cibo!'. [3]Ed egli rispose loro: ´Perché voi trasgredite il
comandamento di Dio in nome della vostra tradizione? [4]Dio
ha detto: Onora
il padre e la madre
e
inoltre: Chi
maledice il padre e la madre sia messo a morte. [5]Invece
voi asserite: Chiunque dice al padre o alla madre: Ciò con cui ti
dovrei aiutare è offerto a Dio, [6]non è più tenuto a onorare
suo padre o sua madre. Così avete annullato la parola di Dio in nome
della vostra tradizione. [7]Ipocriti! Bene ha profetato di
voi Isaia, dicendo: [8]Questo
popolo mi onora con le labbra Insegnamento
sul puro e sull'impuro
[10]Poi
riunita la folla disse: ´Ascoltate e intendete! [11]Non quello
che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla
bocca rende impuro l'uomo!'. [12]Allora
i discepoli gli si accostarono per dirgli: ´Sai che i farisei si sono
scandalizzati nel sentire queste parole?'. [13]Ed egli rispose:
´Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata.
[14]Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un
cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!'. [15]Pietro
allora gli disse: ´Spiegaci questa parabola'. [16]Ed egli rispose:
´Anche voi siete ancora senza intelletto? [17]Non capite che
tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e va a finire nella
fogna? [18]Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore.
Questo rende immondo l'uomo. [19]Dal cuore, infatti, provengono
i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni,
i furti, le false testimonianze, le bestemmie. [20]Queste sono
le cose che rendono immondo l'uomo, ma il mangiare senza lavarsi le
mani non rende immondo l'uomo'. Guarigione
della figlia di una Cananèa
[21]Partito
di là, Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidone. [22]Ed
ecco una donna Cananèa, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare:
´Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente
tormentata da un demonio'. [23]Ma egli non le rivolse neppure
una parola. Allora
i discepoli gli si accostarono implorando: ´Esaudiscila, vedi come
ci grida dietro'. [24]Ma egli rispose: ´Non sono stato inviato
che alle pecore perdute della casa di Israele'. [25]Ma quella
venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: ´Signore, aiutami!'. [26]Ed
egli rispose: ´Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo
ai cagnolini'. [27]´E' vero, Signore, disse la donna, ma anche
i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro
padroni'. [28]Allora Gesù le replicò: ´Donna, davvero grande
è la tua fede! Ti sia fatto come desideri'. E da quell'istante sua
figlia fu guarita. Molte
guarigioni presso il lago
[29]Allontanatosi
di là, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte,
si fermò là. [30]Attorno a lui si radunò molta folla recando
con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero
ai suoi piedi, ed egli li guarì. [31]E la folla era piena di
stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli
zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E glorificava il Dio
di Israele. Seconda
moltiplicazione dei pani
[32]Allora
Gesù chiamò a sé i discepoli e disse: ´Sento compassione di questa
folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare.
Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada'.
[33]E i discepoli gli dissero: ´Dove potremo noi trovare in
un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?'. [34]Ma
Gesù domandò: ´Quanti pani avete?'. Risposero: ´Sette, e pochi pesciolini'.
[35]Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, [36]Gesù
prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò, li dava ai discepoli,
e i discepoli li distribuivano alla folla. [37]Tutti mangiarono
e furono saziati. Dei pezzi avanzati portarono via sette sporte piene.
[38]Quelli che avevano mangiato erano quattromila uomini, senza
contare le donne e i bambini. [39]Congedata la folla, Gesù
salì sulla barca e andò nella regione di Magadàn. Matteo - Capitolo 16 Si
domanda a Gesù un segno dal cielo
[1]I
farisei e i sadducei si avvicinarono per metterlo alla prova e gli
chiesero che mostrasse loro un segno dal cielo. [2]Ma egli
rispose: ´Quando si fa sera, voi dite: Bel tempo, perché il cielo
rosseggia; [3]e al mattino: Oggi burrasca, perché il cielo
è rosso cupo. Sapete dunque interpretare l'aspetto del cielo e non
sapete distinguere i segni dei tempi? [4]Una generazione perversa
e adultera cerca un segno, ma nessun segno le sarà dato se non il
segno di Giona'. E lasciatili, se ne andò. Il
lievito dei farisei e dei sadducei
[5]Nel
passare però all'altra riva, i discepoli avevano dimenticato di prendere
il pane. [6]Gesù disse loro: ´Fate bene attenzione e guardatevi
dal lievito dei farisei e dei sadducei'. [7]Ma essi parlavano
tra loro e dicevano: ´Non abbiamo preso il pane!'. [8]Accortosene,
Gesù chiese: ´Perché, uomini di poca fede, andate dicendo che non
avete il pane? [9]Non capite ancora e non ricordate i cinque
pani per i cinquemila e quante ceste avete portato via? [10]E
neppure i sette pani per i quattromila e quante sporte avete raccolto?
[11]Come mai non capite ancora che non alludevo al pane quando
vi ho detto: Guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei?'.
[12]Allora essi compresero che egli non aveva detto che si
guardassero dal lievito del pane, ma dalla dottrina dei farisei e
dei sadducei. Professione
di fede e primato di Pietro
[13]Essendo
giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli:
´La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?'. [14]Risposero:
´Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno
dei profeti'. [15]Disse loro: ´Voi chi dite che io sia?'. [16]Rispose
Simon Pietro: ´Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente'. [17]E
Gesù: ´Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il
sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. [18]E
io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa
e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. [19]A
te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla
terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra
sarà sciolto nei cieli'. [20]Allora ordinò ai discepoli di
non dire ad alcuno che egli era il Cristo. Primo
annunzio della passione
[21]Da
allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva
andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei
sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo
giorno. [22]Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare
dicendo: ´Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai'. [23]Ma
egli, voltandosi, disse a Pietro: ´Lungi da me, satana! Tu mi sei
di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!'.
Condizioni
per seguire Gesù
[24]Allora
Gesù disse ai suoi discepoli: ´Se qualcuno vuol venire dietro a me
rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. [25]Perché
chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria
vita per causa mia, la troverà. [26]Qual vantaggio infatti
avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria
anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?
[27]Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre
suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni.
[28]In verità vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non
morranno finché non vedranno il Figlio dell'uomo venire nel suo regno'.
Matteo - Capitolo 17 La
trasfigurazione
[1]Sei
giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello
e li condusse in disparte, su un alto monte. [2]E fu trasfigurato
davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero
candide come la luce. [3]Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia,
che conversavano con lui. [4]Pietro prese allora la parola
e disse a Gesù: ´Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò
qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia'. [5]Egli
stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la
sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: ´Questi è il Figlio mio prediletto,
nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo'. [6]All'udire ciò,
i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande
timore. [7]Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: ´Alzatevi
e non temete'. [8]Sollevando gli occhi non videro più nessuno,
se non Gesù solo. Domanda
su Elia
[9]E
mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: ´Non parlate a nessuno
di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia risorto dai
morti'. [10]Allora
i discepoli gli domandarono: ´Perché dunque gli scribi dicono che
prima deve venire Elia?'. [11]Ed egli rispose: ´Sì, verrà Elia
e ristabilirà ogni cosa. [12]Ma io vi dico: Elia è gia venuto
e non l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto.
Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro'. [13]Allora
i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista. L'epilettico
indemoniato
[14]Appena
ritornati presso la folla, si avvicinò a Gesù un uomo [15]che,
gettatosi in ginocchio, gli disse: ´Signore, abbi pietà di mio figlio.
Egli è epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e spesso anche
nell'acqua; [16]l'ho gia portato dai tuoi discepoli, ma non
hanno potuto guarirlo'. [17]E Gesù rispose: ´O generazione
incredula e perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò
sopportarvi? Portatemelo qui'. [18]E Gesù gli parlò minacciosamente,
e il demonio uscì da lui e da quel momento il ragazzo fu guarito.
[19]Allora
i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero: ´Perché
noi non abbiamo potuto scacciarlo?'. [20]Ed egli rispose: ´Per
la vostra poca fede. In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino
di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso
si sposterà, e niente vi sarà impossibile. [21]Questa razza
di demòni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno]'. Secondo
annunzio della passione
[22]Mentre
si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse loro: ´Il Figlio dell'uomo
sta per esser consegnato nelle mani degli uomini [23]e lo uccideranno,
ma il terzo giorno risorgerà'. Ed essi furono molto rattristati. La
tassa per il tempio pagata da Gesù e da Pietro
[24]Venuti
a Cafarnao, si avvicinarono a Pietro gli esattori della tassa per
il tempio e gli dissero: ´Il vostro maestro non paga la tassa per
il tempio?'. [25]Rispose: ´Sì'. Mentre entrava in casa, Gesù
lo prevenne dicendo: ´Che cosa ti pare, Simone? I re di questa terra
da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?'.
[26]Rispose: ´Dagli estranei'. E Gesù: ´Quindi i figli sono
esenti. [27]Ma perché non si scandalizzino, và al mare, getta
l'amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai
una moneta d'argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te'.
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Matteo - Capitolo 18 2. DISCORSO ECCLESIASTICO
Chi
è il più grande
[1]In
quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: ´Chi dunque
è il più grande nel regno dei cieli?'. [2]Allora Gesù chiamò
a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: [3]´In verità
vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini,
non entrerete nel regno dei cieli. [4]Perciò chiunque diventerà
piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.
Lo
scandalo
[5]E
chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie
me. [6]Chi
invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in
me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina
girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. [7]Guai
al mondo per gli scandali! E' inevitabile che avvengano scandali,
ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! [8]Se
la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e
gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo,
che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno.
[9]E se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e
gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio
solo, che avere due occhi ed essere gettato nella Geenna del fuoco.
[10]Guardatevi
dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro
angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
[11]E' venuto infatti il Figlio dell'uomo a salvare ciò che
era perduto]. La
pecora smarrita
[12]Che
ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà
forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta?
[13]Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà
per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. [14]Così
il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di
questi piccoli. Correzione
fraterna
[15]Se
il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui
solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; [16]se
non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni
cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. [17]Se
poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà
neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano. [18]In
verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato
anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà
sciolto anche in cielo. Preghiera
in comune
[19]In
verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno
per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà.
[20]Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono
in mezzo a loro'. Perdono
delle offese
[21]Allora
Pietro gli si avvicinò e gli disse: ´Signore, quante volte dovrò perdonare
al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?'. [22]E
Gesù gli rispose: ´Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte
sette. Parabola
del servo spietato
[23]A
proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti
con i suoi servi. [24]Incominciati i conti, gli fu presentato
uno che gli era debitore di diecimila talenti. [25]Non avendo
però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto
lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse
così il debito. [26]Allora quel servo, gettatosi a terra, lo
supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa.
[27]Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e
gli condonò il debito. [28]Appena uscito, quel servo trovò
un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo,
lo soffocava e diceva: Paga quel che devi! [29]Il suo compagno,
gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti
rifonderò il debito. [30]Ma egli non volle esaudirlo, andò
e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.
[31]Visto
quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a
riferire al loro padrone tutto l'accaduto. [32]Allora il padrone
fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato
tutto il debito perché mi hai pregato. [33]Non dovevi forse
anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà
di te? [34]E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini,
finché non gli avesse restituito tutto il dovuto. [35]Così
anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete
di cuore al vostro fratello'. Matteo - Capitolo 19 VI.
L'AVVENTO PROSSIMO DEL REGNO DEI CIELI
1. SEZIONE NARRATIVA
Questione
sul divorzio
[1]Terminati
questi discorsi, Gesù partì dalla Galilea e andò nel territorio della
Giudea, al di là del Giordano. [2]E lo seguì molta folla e
colà egli guarì i malati. [3]Allora
gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero:
´E' lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?'.
[4]Ed egli rispose: ´Non avete letto che il Creatore da principio
li creò maschio e femmina e disse: [5]Per questo l'uomo
lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno
una carne sola? [6]Così che non sono più due, ma una carne
sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi'. [7]Gli
obiettarono: ´Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di
ripudio e mandarla via?'. [8]Rispose loro Gesù: ´Per la
durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre
mogli, ma da principio non fu così. [9]Perciò io vi dico: Chiunque
ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa
un'altra commette adulterio'. La
continenza volontaria
[10]Gli
dissero i discepoli: ´Se questa è la condizione dell'uomo rispetto
alla donna, non conviene sposarsi'. [11]Egli rispose loro:
´Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso.
[12]Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della
madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini,
e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli.
Chi può capire, capisca'. Gesù
e i bambini
[13]Allora
gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse;
ma i discepoli li sgridavano. [14]Gesù però disse loro: ´Lasciate
che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli'.
[15]E dopo avere imposto loro le mani, se ne partì. Il
giovane ricco
[16]Ed
ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: ´Maestro, che cosa devo
fare di buono per ottenere la vita eterna?'. [17]Egli rispose:
´Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi
entrare nella vita, osserva i comandamenti'. [18]Ed egli chiese:
´Quali?'. Gesù rispose: ´Non uccidere, non commettere adulterio,
non rubare, non testimoniare il falso, [19]onora il
padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso'. [20]Il
giovane gli disse: ´Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi
manca ancora?'. [21]Gli disse Gesù: ´Se vuoi essere perfetto,
và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel
cielo; poi vieni e seguimi'. [22]Udito questo, il giovane se
ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze. Il
pericolo delle ricchezze
[23]Gesù
allora disse ai suoi discepoli: ´In verità vi dico: difficilmente
un ricco entrerà nel regno dei cieli. [24]Ve lo ripeto: è più
facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco
entri nel regno dei cieli'. [25]A queste parole i discepoli
rimasero costernati e chiesero: ´Chi si potrà dunque salvare?'. [26]E
Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: ´Questo è impossibile
agli uomini, ma a Dio tutto è possibile'. Ricompensa
promessa alla rinuncia
[27]Allora
Pietro prendendo la parola disse: ´Ecco, noi abbiamo lasciato tutto
e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?'. [28]E
Gesù disse loro: ´In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella
nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono
della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare
le dodici tribù di Israele. [29]Chiunque avrà lasciato case,
o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio
nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.
[30]Molti
dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi'. Matteo - Capitolo 20 Parabola
degli operai mandati nella vigna
[1]´Il
regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per
prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. [2]Accordatosi
con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. [3]Uscito
poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza
disoccupati [4]e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna;
quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono. [5]Uscì di
nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto. [6]Uscito
ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse
loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi? [7]Gli
risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro:
Andate anche voi nella mia vigna. [8]Quando
fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai
e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi. [9]Venuti
quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro.
[10]Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto
di più. Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno. [11]Nel
ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo: [12]Questi
ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi,
che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo. [13]Ma
il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio
torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro? [14]Prendi
il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a
te. [15]Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure
tu sei invidioso perché io sono buono? [16]Così gli ultimi
saranno primi, e i primi ultimi'. Terzo
annunzio della passione
[17]Mentre
saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici e lungo la via
disse loro: [18]´Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il
Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi,
che lo condanneranno a morte [19]e lo consegneranno ai pagani
perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno
risusciterà'. Domanda
della madre dei figli di Zebedeo
[20]Allora
gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e
si prostrò per chiedergli qualcosa. [21]Egli le disse: ´Che
cosa vuoi?'. Gli rispose: ´Dì che questi miei figli siedano uno alla
tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno'. [22]Rispose
Gesù: ´Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che
io sto per bere?'. Gli dicono: ´Lo possiamo'. [23]Ed egli soggiunse:
´Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate
alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è
stato preparato dal Padre mio'. I
capi devono servire
[24]Gli
altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; [25]ma
Gesù, chiamatili a sé, disse: ´I capi delle nazioni, voi lo sapete,
dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. [26]Non
così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra
voi, si farà vostro servo, [27]e colui che vorrà essere il
primo tra voi, si farà vostro schiavo; [28]appunto come il
Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire
e dare la sua vita in riscatto per molti'. I
due ciechi di Gerico
[29]Mentre
uscivano da Gerico, una gran folla seguiva Gesù. [30]Ed ecco
che due ciechi, seduti lungo la strada, sentendo che passava, si misero
a gridare: ´Signore, abbi pietà di noi, figlio di Davide!'. [31]La
folla li sgridava perché tacessero; ma essi gridavano ancora più forte:
´Signore, figlio di Davide, abbi pietà di noi!'. [32]Gesù,
fermatosi, li chiamò e disse: ´Che volete che io vi faccia?'. [33]Gli
risposero: ´Signore, che i nostri occhi si aprano!'. [34]Gesù
si commosse, toccò loro gli occhi e subito ricuperarono la vista e
lo seguirono. Matteo - Capitolo 21 Ingresso
messianico a Gerusalemme
[1]Quando
furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte
degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli [2]dicendo loro:
´Andate nel villaggio che vi sta di fronte: subito troverete un'asina
legata e con essa un puledro. Scioglieteli e conduceteli a me. [3]Se
qualcuno poi vi dirà qualche cosa, risponderete: Il Signore ne ha
bisogno, ma li rimanderà subito'. [4]Ora questo avvenne perché
si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta: [5]Dite
alla figlia di Sion: [6]I
discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: [7]condussero
l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose
a sedere. [8]La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla
strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla
via. [9]La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro,
gridava: Osanna
al figlio di Davide! [10]Entrato
Gesù in Gerusalemme, tutta la città fu in agitazione e la gente si
chiedeva: ´Chi è costui?'. [11]E la folla rispondeva: ´Questi
è il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea'. I
venditori cacciati dal tempio
[12]Gesù
entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare
e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori
di colombe [13]e disse loro: ´La Scrittura dice: La
mia casa sarà chiamata casa di preghiera [14]Gli
si avvicinarono ciechi e storpi nel tempio ed egli li guarì. [15]Ma
i sommi sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che faceva e
i fanciulli che acclamavano nel tempio: ´Osanna al figlio di Davide',
si sdegnarono [16]e gli dissero: ´Non senti quello che dicono?'.
Gesù rispose loro: ´Sì, non avete mai letto: Dalla
bocca dei bambini e dei lattanti [17]E,
lasciatili, uscì fuori dalla città, verso Betània, e là trascorse
la notte. Il
fico sterile e seccato. Fede e preghiera
[18]La
mattina dopo, mentre rientrava in città, ebbe fame. [19]Vedendo
un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie,
e gli disse: ´Non nasca mai più frutto da te'. E subito quel fico
si seccò. [20]Vedendo ciò i discepoli rimasero stupiti e dissero:
´Come mai il fico si è seccato immediatamente?'. [21]Rispose
Gesù: ´In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo
potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte
a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. [22]E
tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete'.
Obiezione
dei Giudei sull'autorità di Gesù
[23]Entrato
nel tempio, mentre insegnava gli si avvicinarono i sommi sacerdoti
e gli anziani del popolo e gli dissero: ´Con quale autorità fai questo?
Chi ti ha dato questa autorità?'. [24]Gesù rispose: ´Vi farò
anch'io una domanda e se voi mi rispondete, vi dirò anche con quale
autorità faccio questo. [25]Il battesimo di Giovanni da dove
veniva? Dal cielo o dagli uomini?'. Ed essi riflettevano tra sé dicendo:
´Se diciamo: "dal Cielò', ci risponderà: "perché dunque
non gli avete creduto?''; [26]se diciamo "dagli uominì',
abbiamo timore della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta'.
[27]Rispondendo perciò a Gesù, dissero: ´Non lo sappiamo'.
Allora anch'egli disse loro: ´Neanch'io vi dico con quale autorità
faccio queste cose'. Parabola
dei due figli
[28]´Che
ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio,
và oggi a lavorare nella vigna. [29]Ed egli rispose: Sì, signore;
ma non andò. [30]Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso.
Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò. [31]Chi
dei due ha compiuto la volontà del padre?'. Dicono: ´L'ultimo'. E
Gesù disse loro: ´In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute
vi passano avanti nel regno di Dio. [32]E' venuto a voi Giovanni
nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e
le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo
visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli. Parabola
dei vignaioli omicidi
[33]Ascoltate
un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò
con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi
l'affidò a dei vignaioli e se ne andò. [34]Quando fu il tempo
dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto.
[35]Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono,
l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono. [36]Di nuovo mandò
altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello
stesso modo. [37]Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo:
Avranno rispetto di mio figlio! [38]Ma quei vignaioli, visto
il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo,
e avremo noi l'eredità. [39]E, presolo, lo cacciarono fuori
della vigna e l'uccisero. [40]Quando dunque verrà il padrone
della vigna che farà a quei vignaioli?'. [41]Gli rispondono:
´Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli
che gli consegneranno i frutti a suo tempo'. [42]E Gesù disse
loro: ´Non avete mai letto nelle Scritture: La
pietra che i costruttori hanno scartata [43]Perciò
io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo
che lo farà fruttificare. [44]Chi cadrà sopra questa pietra
sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà'.
[45]Udite
queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava
di loro e cercavano di catturarlo; ma avevano paura della folla che
lo considerava un profeta. Matteo - Capitolo 22 Parabola
del banchetto nuziale
[1]Gesù
riprese a parlar loro in parabole e disse: [2]´Il regno dei
cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio.
[3]Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze,
ma questi non vollero venire. [4]Di nuovo mandò altri servi
a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali
ingrassati sono gia macellati e tutto è pronto; venite alle nozze.
[5]Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio
campo, chi ai propri affari; [6]altri poi presero i suoi servi,
li insultarono e li uccisero. [7]Allora
il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini
e diede alle fiamme la loro città. [8]Poi disse ai suoi servi:
Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni;
[9]andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che
troverete, chiamateli alle nozze. [10]Usciti nelle strade,
quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala
si riempì di commensali. [11]Il re entrò per vedere i commensali
e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, [12]gli
disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli
ammutolì. [13]Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e
piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di
denti. [14]Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti'. Il
tributo a Cesare
[15]Allora
i farisei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in
fallo nei suoi discorsi. [16]Mandarono dunque a lui i propri
discepoli, con gli erodiani, a dirgli: ´Maestro, sappiamo che sei
veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione
di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno. [17]Dicci
dunque il tuo parere: E' lecito o no pagare il tributo a Cesare?'.
[18]Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: ´Ipocriti,
perché mi tentate? [19]Mostratemi la moneta del tributo'. Ed
essi gli presentarono un denaro. [20]Egli domandò loro: ´Di
chi è questa immagine e l'iscrizione?'. [21]Gli risposero:
´Di Cesare'. Allora disse loro: ´Rendete dunque a Cesare quello che
è di Cesare e a Dio quello che è di Dio'. [22]A queste parole
rimasero sorpresi e, lasciatolo, se ne andarono. La
risurrezione dei morti
[23]In
quello stesso giorno vennero a lui dei sadducei, i quali affermano
che non c'è risurrezione, e lo interrogarono: [24]´Maestro,
Mosè ha detto: Se qualcuno muore senza figli, il fratello ne sposerà
la vedova e così susciterà una discendenza al suo fratello. [25]Ora,
c'erano tra noi sette fratelli; il primo appena sposato morì e, non
avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello. [26]Così
anche il secondo, e il terzo, fino al settimo. [27]Alla fine,
dopo tutti, morì anche la donna. [28]Alla risurrezione, di
quale dei sette essa sarà moglie? Poiché tutti l'hanno avuta'. [29]E
Gesù rispose loro: ´Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture
né la potenza di Dio. [30]Alla risurrezione infatti non si
prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo. [31]Quanto
poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato
detto da Dio: [32]Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco
e il Dio di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti, ma dei vivi'.
[33]Udendo ciò, la folla era sbalordita per la sua dottrina.
Il
più grande comandamento
[34]Allora
i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono
insieme [35]e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò
per metterlo alla prova: [36]´Maestro, qual è il più grande
comandamento della legge?'. [37]Gli rispose: ´Amerai il
Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con
tutta la tua mente. [38]Questo è il più grande e il primo dei
comandamenti. [39]E il secondo è simile al primo: Amerai
il prossimo tuo come te stesso. [40]Da questi due comandamenti
dipendono tutta la Legge e i Profeti'. Il
Cristo, figlio e Signore di Davide
[41]Trovandosi
i farisei riuniti insieme, Gesù chiese loro: [42]´Che ne pensate
del Messia? Di chi è figlio?'. Gli risposero: ´Di Davide'. [43]Ed
egli a loro: ´Come mai allora Davide, sotto ispirazione, lo chiama
Signore, dicendo: [44]Ha
detto il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, [45]Se
dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?'. [46]Nessuno
era in grado di rispondergli nulla; e nessuno, da quel giorno in poi,
osò interrogarlo. Matteo - Capitolo 23 Ipocrisia
e vanità degli scribi e dei farisei
[1]Allora
Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: [2]´Sulla
cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. [3]Quanto
vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere,
perché dicono e non fanno. [4]Legano infatti pesanti fardelli
e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli
neppure con un dito. [5]Tutte le loro opere le fanno per essere
ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange;
[6]amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe
[7]e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare "rabbì''dalla
gente. [8]Ma voi non fatevi chiamare "rabbì'', perché
uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. [9]E
non chiamate nessuno "padrè'sulla terra, perché uno solo è il
Padre vostro, quello del cielo. [10]E non fatevi chiamare "maestrì',
perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. [11]Il più
grande tra voi sia vostro servo; [12]chi invece si innalzerà
sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato. Sette
maledizioni agli scribi e ai farisei
[13]Guai
a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli
davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate
entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci [14]]. [15]Guai
a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra
per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della
Geenna il doppio di voi. [16]Guai
a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale,
ma se si giura per l'oro del tempio si è obbligati. [17]Stolti
e ciechi: che cosa è più grande, l'oro o il tempio che rende sacro
l'oro? [18]E dite ancora: Se si giura per l'altare non vale,
ma se si giura per l'offerta che vi sta sopra, si resta obbligati.
[19]Ciechi! Che cosa è più grande, l'offerta o l'altare che
rende sacra l'offerta? [20]Ebbene, chi giura per l'altare,
giura per l'altare e per quanto vi sta sopra; [21]e chi giura
per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l'abita. [22]E
chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che
vi è assiso. [23]Guai
a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta,
dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della
legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava
praticare, senza omettere quelle. [24]Guide cieche, che filtrate
il moscerino e ingoiate il cammello! [25]Guai
a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere
e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza.
[26]Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché
anche l'esterno diventi netto! [27]Guai
a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati:
essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa
di morti e di ogni putridume. [28]Così anche voi apparite giusti
all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia
e d'iniquità. [29]Guai
a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti
e adornate le tombe dei giusti, [30]e dite: Se fossimo vissuti
al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare
il sangue dei profeti; [31]e così testimoniate, contro voi
stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. [32]Ebbene,
colmate la misura dei vostri padri! Delitti
e castighi imminenti
[33]Serpenti,
razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna?
[34]Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di
questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete
nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; [35]perché
ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra,
dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di
Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l'altare. [36]In
verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.
Apostrofe
a Gerusalemme
[37]Gerusalemme,
Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati,
quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina
raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! [38]Ecco:
la vostra casa vi sarà lasciata deserta! [39]Vi dico
infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui
che viene nel nome del Signore!'. Matteo - Capitolo 24 2. DISCORSO ESCATOLOGICO
Introduzione
[1]Mentre
Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi
discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio. [2]Gesù
disse loro: ´Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà
qui pietra su pietra che non venga diroccata'. [3]Sedutosi
poi sul monte degli Ulivi, i suoi discepoli gli si avvicinarono e,
in disparte, gli dissero: ´Dicci quando accadranno queste cose, e
quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo'. L'inizio
dei dolori
[4]Gesù
rispose: ´Guardate che nessuno vi inganni; [5]molti verranno
nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno.
[6]Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate
di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è
ancora la fine. [7]Si solleverà popolo contro popolo e regno
contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; [8]ma
tutto questo è solo l'inizio dei dolori. [9]Allora vi consegneranno
ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a
causa del mio nome. [10]Molti ne resteranno scandalizzati,
ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda. [11]Sorgeranno
molti falsi profeti e inganneranno molti; [12]per il dilagare
dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà. [13]Ma chi
persevererà sino alla fine, sarà salvato. [14]Frattanto questo
vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia
resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine. La
grande tribolazione di Gerusalemme
[15]Quando
dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il
profeta Daniele, stare nel luogo santo - chi legge comprenda
-, [16]allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, [17]chi
si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, [18]e
chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello.
[19]Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in
quei giorni. [20]Pregate perché la vostra fuga non accada d'inverno
o di sabato. [21]Poiché
vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne
dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. [22]E
se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe;
ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati. [23]Allora
se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: E' là, non ci credete.
[24]Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno
grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile,
anche gli eletti. [25]Ecco, io ve l'ho predetto. L'avvento
del Figlio dell'uomo sarà manifestato
[26]Se
dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non ci andate; o: E' in casa,
non ci credete. [27]Come la folgore viene da oriente e brilla
fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. [28]Dovunque
sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi. Dimensione
cosmica di questo avvento
[29]Subito
dopo la tribolazione di quei giorni, il
sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e
le potenze dei cieli saranno sconvolte. [30]Allora
comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno
il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo
venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. [31]Egli
manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i
suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli.
Parabola del fico[32]Dal
fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero
e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. [33]Così
anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è proprio
alle porte. [34]In verità vi dico: non passerà questa generazione
prima che tutto questo accada. [35]Il cielo e la terra passeranno,
ma le mie parole non passeranno. [36]Quanto
a quel giorno e a quell'ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli
del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre. Vegliare
per non essere sorpresi
[37]Come
fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. [38]Infatti,
come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano,
prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell'arca, [39]e
non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti,
così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo. [40]Allora
due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l'altro lasciato. [41]Due
donne macineranno alla mola: una sarà presa e l'altra lasciata. [42]Vegliate
dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.
[43]Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale
ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare
la casa. [44]Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora
che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà. Parabola
del maggiordomo
[45]Qual
è dunque il servo fidato e prudente che il padrone ha preposto ai
suoi domestici con l'incarico di dar loro il cibo al tempo dovuto?
[46]Beato quel servo che il padrone al suo ritorno troverà
ad agire così! [47]In verità vi dico: gli affiderà l'amministrazione
di tutti i suoi beni. [48]Ma se questo servo malvagio dicesse
in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire, [49]e cominciasse
a percuotere i suoi compagni e a bere e a mangiare con gli ubriaconi,
[50]arriverà il padrone quando il servo non se l'aspetta e
nell'ora che non sa, [51]lo punirà con rigore e gli infliggerà
la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore
di denti. Matteo - Capitolo 25 Parabola
delle dieci vergini
[1]Il
regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade,
uscirono incontro allo sposo. [2]Cinque di esse erano stolte
e cinque sagge; [3]le stolte presero le lampade, ma non presero
con sé olio; [4]le sagge invece, insieme alle lampade, presero
anche dell'olio in piccoli vasi. [5]Poiché lo sposo tardava,
si assopirono tutte e dormirono. [6]A mezzanotte si levò un
grido: Ecco lo sposo, andategli incontro! [7]Allora tutte quelle
vergini si destarono e prepararono le loro lampade. [8]E le
stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre
lampade si spengono. [9]Ma le sagge risposero: No, che non
abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori
e compratevene. [10]Ora, mentre quelle andavano per comprare
l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con
lui alle nozze, e la porta fu chiusa. [11]Più tardi arrivarono
anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore,
aprici! [12]Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco.
[13]Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora.
Parabola
dei talenti
[14]Avverrà
come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi
e consegnò loro i suoi beni. [15]A uno diede cinque talenti,
a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità,
e partì. [16]Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò
subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. [17]Così anche
quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. [18]Colui
invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel
terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. [19]Dopo molto
tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con
loro. [20]Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò
altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti;
ecco, ne ho guadagnati altri cinque. [21]Bene, servo buono
e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti
darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. [22]Presentatosi
poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato
due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. [23]Bene, servo
buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco,
ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.
[24]Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento,
disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato
e raccogli dove non hai sparso; [25]per paura andai a nascondere
il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo. [26]Il padrone gli
rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho
seminato e raccolgo dove non ho sparso; [27]avresti dovuto
affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato
il mio con l'interesse. [28]Toglietegli dunque il talento,
e datelo a chi ha i dieci talenti. [29]Perché a chiunque ha
sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche
quello che ha. [30]E il servo fannullone gettatelo fuori nelle
tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Il
giudizio finale
[31]Quando
il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli,
si siederà sul trono della sua gloria. [32]E saranno riunite
davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri,
come il pastore separa le pecore dai capri, [33]e porrà le
pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. [34]Allora
il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti
del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin
dalla fondazione del mondo. [35]Perché io ho avuto fame e mi
avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero
forestiero e mi avete ospitato, [36]nudo e mi avete vestito,
malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. [37]Allora
i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto
affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato
da bere? [38]Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo
ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? [39]E quando ti abbiamo
visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? [40]Rispondendo,
il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste
cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto
a me. [41]Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano
da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per
i suoi angeli. [42]Perché ho avuto fame e non mi avete dato
da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; [43]ero
forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato
e in carcere e non mi avete visitato. [44]Anch'essi allora
risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato
o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?
[45]Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non
avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli,
non l'avete fatto a me. [46]E se ne andranno, questi al supplizio
eterno, e i giusti alla vita eterna'. Matteo - Capitolo 26 VII.
PASSIONE E RISURREZIONE
Complotto contro Gesù[1]Terminati
tutti questi discorsi, Gesù disse ai suoi discepoli: [2]´Voi
sapete che fra due giorni è Pasqua e che il Figlio dell'uomo sarà
consegnato per essere crocifisso'. [3]Allora
i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo
del sommo sacerdote, che si chiamava Caifa, [4]e tennero consiglio
per arrestare con un inganno Gesù e farlo morire. [5]Ma dicevano:
´Non durante la festa, perché non avvengano tumulti fra il popolo'.
L'unzione
a Betania
[6]Mentre
Gesù si trovava a Betània, in casa di Simone il lebbroso, [7]gli
si avvicinò una donna con un vaso di alabastro di olio profumato molto
prezioso, e glielo versò sul capo mentre stava a mensa. [8]I
discepoli vedendo ciò si sdegnarono e dissero: ´Perché questo spreco?
[9]Lo si poteva vendere a caro prezzo per darlo ai poveri!'.
[10]Ma Gesù, accortosene, disse loro: ´Perché infastidite questa
donna? Essa ha compiuto un'azione buona verso di me. [11]I
poveri infatti li avete sempre con voi, me, invece, non sempre mi
avete. [12]Versando questo olio sul mio corpo, lo ha fatto
in vista della mia sepoltura. [13]In verità vi dico: dovunque
sarà predicato questo vangelo, nel mondo intero, sarà detto anche
ciò che essa ha fatto, in ricordo di lei'. Il
tradimento di Giuda
[14]Allora
uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti
[15]e disse: ´Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?'.
E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. [16]Da
quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo. Preparativi
del pasto pasquale
[17]Il
primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli
dissero: ´Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?'. [18]Ed
egli rispose: ´Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro
ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i
miei discepoli'. [19]I discepoli fecero come aveva loro ordinato
Gesù, e prepararono la Pasqua. Annunzio
del tradimento di Giuda
[20]Venuta
la sera, si mise a mensa con i Dodici. [21]Mentre mangiavano
disse: ´In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà'. [22]Ed
essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli:
´Sono forse io, Signore?'. [23]Ed egli rispose: ´Colui che
ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. [24]Il
Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui
dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo
se non fosse mai nato!'. [25]Giuda, il traditore, disse: ´Rabbì,
sono forse io?'. Gli rispose: ´Tu l'hai detto'. Istituzione
dell'Eucaristia
[26]Ora,
mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione,
lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: ´Prendete e mangiate; questo
è il mio corpo'. [27]Poi prese il calice e, dopo aver reso
grazie, lo diede loro, dicendo: ´Bevetene tutti, [28]perché
questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione
dei peccati. [29]Io vi dico che da ora non berrò più di questo
frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel
regno del Padre mio'. Predizione
del rinnegamento di Pietro
[30]E
dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. [31]Allora
Gesù disse loro: ´Voi tutti vi scandalizzerete per causa mia in questa
notte. Sta scritto infatti: Percuoterò
il pastore [32]ma
dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea'. [33]E Pietro
gli disse: ´Anche se tutti si scandalizzassero di te, io non mi scandalizzerò
mai'. [34]Gli disse Gesù: ´In verità ti dico: questa notte
stessa, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte'. [35]E
Pietro gli rispose: ´Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò'.
Lo stesso dissero tutti gli altri discepoli. Al
Getsemani
[36]Allora
Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli:
´Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare'. [37]E presi con
sé Pietro e i due figli di Zebedèo, cominciò a provare tristezza e
angoscia. [38]Disse loro: ´La mia anima è triste fino alla
morte; restate qui e vegliate con me'. [39]E avanzatosi un
poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: ´Padre mio,
se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io,
ma come vuoi tu!'. [40]Poi tornò dai discepoli e li trovò che
dormivano. E disse a Pietro: ´Così non siete stati capaci di vegliare
un'ora sola con me? [41]Vegliate e pregate, per non cadere
in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole'. [42]E
di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: ´Padre mio, se questo calice
non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà'.
[43]E tornato di nuovo trovò i suoi che dormivano, perché gli
occhi loro si erano appesantiti. [44]E lasciatili, si allontanò
di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. [45]Poi
si avvicinò ai discepoli e disse loro: ´Dormite ormai e riposate!
Ecco, è giunta l'ora nella quale il Figlio dell'uomo sarà consegnato
in mano ai peccatori. [46]Alzatevi, andiamo; ecco, colui che
mi tradisce si avvicina'. L'arresto
di Gesù
[47]Mentre
parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una
gran folla con spade e bastoni, mandata dai sommi sacerdoti e dagli
anziani del popolo. [48]Il traditore aveva dato loro questo
segnale dicendo: ´Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!'. [49]E
subito si avvicinò a Gesù e disse: ´Salve, Rabbì!'. E lo baciò. [50]E
Gesù gli disse: ´Amico, per questo sei qui!'. Allora si fecero avanti
e misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. [51]Ed ecco,
uno di quelli che erano con Gesù, messa mano alla spada, la estrasse
e colpì il servo del sommo sacerdote staccandogli un orecchio. [52]Allora
Gesù gli disse: ´Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli
che mettono mano alla spada periranno di spada. [53]Pensi forse
che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di
dodici legioni di angeli? [54]Ma come allora si adempirebbero
le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?'. [55]In
quello stesso momento Gesù disse alla folla: ´Siete usciti come contro
un brigante, con spade e bastoni, per catturarmi. Ogni giorno stavo
seduto nel tempio ad insegnare, e non mi avete arrestato. [56]Ma
tutto questo è avvenuto perché si adempissero le Scritture dei profeti'.
Allora tutti i discepoli, abbandonatolo, fuggirono. Gesù
davanti al sinedrio
[57]Or
quelli che avevano arrestato Gesù, lo condussero dal sommo sacerdote
Caifa, presso il quale gia si erano riuniti gli scribi e gli anziani.
[58]Pietro intanto lo aveva seguito da lontano fino al palazzo
del sommo sacerdote; ed entrato anche lui, si pose a sedere tra i
servi, per vedere la conclusione. [59]I
sommi sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza
contro Gesù, per condannarlo a morte; [60]ma non riuscirono
a trovarne alcuna, pur essendosi fatti avanti molti falsi testimoni.
[61]Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: ´Costui
ha dichiarato: Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in
tre giorni'. [62]Alzatosi il sommo sacerdote gli disse: ´Non
rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?'. [63]Ma
Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: ´Ti scongiuro, per
il Dio vivente, perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio'.
[64]´Tu l'hai detto, gli rispose Gesù, anzi io vi dico: d'ora
innanzi vedrete il Figlio dell'uomo [65]Allora
il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: ´Ha bestemmiato!
Perché abbiamo ancora bisogno di testimoni? Ecco, ora avete udito
la bestemmia; [66]che ve ne pare?'. E quelli risposero: ´E'
reo di morte!'. [67]Allora gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono;
altri lo bastonavano, [68]dicendo: ´Indovina, Cristo! Chi è
che ti ha percosso?'. Rinnegamenti
di Pietro
[69]Pietro
intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una serva gli si avvicinò
e disse: ´Anche tu eri con Gesù, il Galileo!'. [70]Ed egli
negò davanti a tutti: ´Non capisco che cosa tu voglia dire'. [71]Mentre
usciva verso l'atrio, lo vide un'altra serva e disse ai presenti:
´Costui era con Gesù, il Nazareno'. [72]Ma egli negò di nuovo
giurando: ´Non conosco quell'uomo'. [73]Dopo un poco, i presenti
gli si accostarono e dissero a Pietro: ´Certo anche tu sei di quelli;
la tua parlata ti tradisce!'. [74]Allora egli cominciò a imprecare
e a giurare: ´Non conosco quell'uomo!'. E subito un gallo cantò. [75]E
Pietro si ricordò delle parole dette da Gesù: ´Prima che il gallo
canti, mi rinnegherai tre volte'. E uscito all'aperto, pianse amaramente.
Matteo - Capitolo 27 Gesù
condotto davanti a Pilato
[1]Venuto
il mattino, tutti i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero
consiglio contro Gesù, per farlo morire. [2]Poi, messolo in
catene, lo condussero e consegnarono al governatore Pilato. Morte
di Giuda
[3]Allora
Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì
e riportò le trenta monete d'argento ai sommi sacerdoti e agli anziani
[4]dicendo: ´Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente'.
Ma quelli dissero: ´Che ci riguarda? Veditela tu!'. [5]Ed egli,
gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi.
[6]Ma i sommi sacerdoti, raccolto quel denaro, dissero: ´Non
è lecito metterlo nel tesoro, perché è prezzo di sangue'. [7]E
tenuto consiglio, comprarono con esso il Campo del vasaio per la sepoltura
degli stranieri. [8]Perciò quel campo fu denominato "Campo
di sanguè'fino al giorno d'oggi. [9]Allora si adempì quanto
era stato detto dal profeta Geremia: E presero trenta denari d'argento,
il prezzo del venduto, che i figli di Israele avevano mercanteggiato,
[10]e li diedero per il campo del vasaio, come mi aveva ordinato
il Signore. Gesù
davanti a Pilato
[11]Gesù
intanto comparve davanti al governatore, e il governatore l'interrogò
dicendo: ´Sei tu il re dei Giudei?'. Gesù rispose ´Tu lo dici'. [12]E
mentre lo accusavano i sommi sacerdoti e gli anziani, non rispondeva
nulla. [13]Allora Pilato gli disse: ´Non senti quante cose
attestano contro di te?'. [14]Ma Gesù non gli rispose neanche
una parola, con grande meraviglia del governatore. [15]Il
governatore era solito, per ciascuna festa di Pasqua, rilasciare al
popolo un prigioniero, a loro scelta. [16]Avevano in quel tempo
un prigioniero famoso, detto Barabba. [17]Mentre quindi si
trovavano riuniti, Pilato disse loro: ´Chi volete che vi rilasci:
Barabba o Gesù chiamato il Cristo?'. [18]Sapeva bene infatti
che glielo avevano consegnato per invidia. [19]Mentre
egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: ´Non avere
a che fare con quel giusto; perché oggi fui molto turbata in sogno,
per causa sua'. [20]Ma i sommi sacerdoti e gli anziani persuasero
la folla a richiedere Barabba e a far morire Gesù. [21]Allora
il governatore domandò: ´Chi dei due volete che vi rilasci?'. Quelli
risposero: ´Barabba!'. [22]Disse loro Pilato: ´Che farò dunque
di Gesù chiamato il Cristo?'. Tutti gli risposero: ´Sia crocifisso!'.
[23]Ed egli aggiunse: ´Ma che male ha fatto?'. Essi allora
urlarono: ´Sia crocifisso!'. [24]Pilato,
visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre
più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: ´Non sono
responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!'. [25]E
tutto il popolo rispose: ´Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra
i nostri figli'. [26]Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver
fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.
La
corona di spine
[27]Allora
i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono
attorno tutta la coorte. [28]Spogliatolo, gli misero addosso
un manto scarlatto [29]e, intrecciata una corona di spine,
gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli
si inginocchiavano davanti, lo schernivano: ´Salve, re dei Giudei!'.
[30]E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo
percuotevano sul capo. [31]Dopo averlo così schernito, lo spogliarono
del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via
per crocifiggerlo. La
crocifissione
[32]Mentre
uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero
a prender su la croce di lui. [33]Giunti a un luogo detto Gòlgota,
che significa luogo del cranio, [34]gli diedero da bere
vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne
volle bere. [35]Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono
le sue vesti tirandole a sorte. [36]E sedutisi,
gli facevano la guardia. [37]Al di sopra del suo capo, posero
la motivazione scritta della sua condanna: ´Questi è Gesù, il re
dei Giudei'. [38]Insieme
con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.
Gesù
in croce deriso e oltraggiato
[39]E
quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo
e dicendo: [40]´Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci
in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla
croce!'. [41]Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani
lo schernivano: [42]´Ha salvato gli altri, non può salvare
se stesso. E' il re d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo.
[43]Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli
vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!'. [44]Anche
i ladroni crocifissi con lui lo oltraggiavano allo stesso modo. La
morte di Gesù
[45]Da
mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la
terra. [46]Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: ´Elì, Elì,
lemà sabactàni?', che significa: ´Dio mio, Dio mio, perché
mi hai abbandonato?'. [47]Udendo questo, alcuni dei presenti
dicevano: ´Costui chiama Elia'. [48]E subito uno di loro corse
a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una
canna e così gli dava da bere. [49]Gli altri dicevano:
´Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!'. [50]E Gesù, emesso
un alto grido, spirò. [51]Ed
ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra
si scosse, le rocce si spezzarono, [52]i sepolcri si aprirono
e molti corpi di santi morti risuscitarono. [53]E uscendo dai
sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e
apparvero a molti. [54]Il centurione e quelli che con lui facevano
la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva,
furono presi da grande timore e dicevano: ´Davvero costui era Figlio
di Dio!'. [55]C'erano
anche là molte donne che stavano a osservare da lontano; esse avevano
seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. [56]Tra costoro Maria
di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli
di Zebedèo. La
sepoltura
[57]Venuta
la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa, chiamato Giuseppe, il quale
era diventato anche lui discepolo di Gesù. [58]Egli andò da
Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli
fosse consegnato. [59]Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo
avvolse in un candido lenzuolo [60]e lo depose nella sua tomba
nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran
pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. [61]Erano lì,
davanti al sepolcro, Maria di Màgdala e l'altra Maria. La
custodia della tomba
[62]Il
giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato
i sommi sacerdoti e i farisei, dicendo: [63]´Signore, ci siamo
ricordati che quell'impostore disse mentre era vivo: Dopo tre giorni
risorgerò. [64]Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino
al terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli, lo rubino e
poi dicano al popolo: E' risuscitato dai morti. Così quest'ultima
impostura sarebbe peggiore della prima!'. [65]Pilato disse
loro: ´Avete la vostra guardia, andate e assicuratevi come credete'.
[66]Ed essi andarono e assicurarono il sepolcro, sigillando
la pietra e mettendovi la guardia. Matteo - Capitolo 28 La
tomba vuota. Messaggio dell'angelo
[1]Passato
il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala
e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro. [2]Ed ecco
che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo,
si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. [3]Il
suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve.
[4]Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite.
[5]Ma l'angelo disse alle donne: ´Non abbiate paura, voi! So
che cercate Gesù il crocifisso. [6]Non è qui. E' risorto, come
aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. [7]Presto,
andate a dire ai suoi discepoli: E' risuscitato dai morti, e ora vi
precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto'. [8]Abbandonato
in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero
a dare l'annunzio ai suoi discepoli. L'apparizione
alle pie donne
[9]Ed
ecco Gesù venne loro incontro dicendo: ´Salute a voi'. Ed esse, avvicinatesi,
gli presero i piedi e lo adorarono. [10]Allora Gesù disse loro:
´Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea
e là mi vedranno'. Sopruso
dei capi giudei
[11]Mentre
esse erano per via, alcuni della guardia giunsero in città e annunziarono
ai sommi sacerdoti quanto era accaduto. [12]Questi si riunirono
allora con gli anziani e deliberarono di dare una buona somma di denaro
ai soldati dicendo: [13]´Dichiarate: i suoi discepoli sono
venuti di notte e l'hanno rubato, mentre noi dormivamo. [14]E
se mai la cosa verrà all'orecchio del governatore noi lo persuaderemo
e vi libereremo da ogni noia'. [15]Quelli, preso il denaro,
fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questa diceria si è divulgata
fra i Giudei fino ad oggi. Apparizione
in Galilea e missione universale
[16]Gli
undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù
aveva loro fissato. [17]Quando lo videro, gli si prostrarono
innanzi; alcuni però dubitavano. [18]E Gesù, avvicinatosi,
disse loro: ´Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. [19]Andate
dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del
Padre e del Figlio e dello Spirito santo, [20]insegnando loro
ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi
tutti i giorni, fino alla fine del mondo'. |